Dal ring alla gabbia, un’evoluzione degli sport da combattimento che a Cava de’ Tirreni il coach Italo Mosca e la sua Asd San Shou Thai seguono con attenzione per i ragazzi e con i ragazzi. La palestra metelliana ha sede in via Gaudio Maiori, 58 e qui nella struttura si allenano amatori e campioni sotto lo sguardo attento di Mosca: “Non chiamatemi Maestro, indosso i guantoni per far capire ai ragazzi veramente cos’è lo sport da combattimento”.
Asd San Shou Thai di Cava de’ Tirreni: il ring e la gabbia, l’impegno di Italo Mosca per i ragazzi
“Ho cominciato oltre venti anni fa in un piccolo box da venti mq. – ha raccontato il coach – Poi l’Associazione è cresciuta ed oggi siamo in una struttura da trecento mq dove pratichiamo sport da ring e, adesso, da gabbia. In via Maiori si trova la nostra ‘base’, ma per le competizioni viaggiamo continuamente in Italia ed all’estero. Poco tempo fa ho seguito mio figlio Antonio in una competizione mondiale e poi Antonio Parlato, selezionato tra gli 85 kg più forti d’Italia”.
Alla base del successo dell’ Asd San Shou Thai di Cava de’ Tirreni l’attenzione per la postura, l’equilibrio, la stabilità: “E’ fondamentale prima di intraprendere qualsiasi carriera atletica, anche amatoriale”. Si lavora sul corpo libero, sul power lifting, sulle arti marziali e quindi sulla lotta libera e quella olimpica, sulla kickboxing, l’Mma, il san shou/sanda.
“La mia migliore pubblicità è il ring”
Attualmente la palestra di Mosca conta circa settanta atleti ed è presente sui social media ma “la mia migliore pubblicità è il ring”, ha spiegato Mosca. Il coach è un insegnante esperto di arti marziali ed un istruttore. Effettua anche corsi e lezioni singole al costo di 30 euro l’ora.
“Ho fatto tanti incontri ed ho preso tante ‘mazzate’. – ha concluso il patron dell’ Asd San Shou Thai di Cava de’ Tirreni – Adesso mi impegno affinché non le prendano i miei ragazzi. Gli errori che ho commesso io non glieli faccio commettere: sono così un passo avanti. In palestra seguiamo la parte marziale, quella atletica e quella alimentare affidandoci però a professionisti dell’alimentazione, della fisioterapia e della riabilitazione motoria. Credo molto in questo approccio”.